Piatto unico (se gradito) #2
Vi faccio presente che mentre noi siamo qui a scherzare e a divertirci, sul Nintendo eShop non è ancora andato in sconto Persona 5 Royal. Sono distrutto, ne ho veramente bisogno.
Ben ritrovati. Ogni volta che devo scrivere intro o saluti ho almeno 5 secondi di dubbio sull’usare o meno la forma impersonale tutt*, che è qualcosa che mi irrita tantissimo. Per quanto io sia assolutamente conscio sulla possibilità che un grande cambiamento ideologico e culturale possa passare anche da piccoli gesti e accortezze marginali che si propagano velocemente alle persone a noi vicine, quell’asterisco messo lì mi annienta, manda in crisi le mie basi grammaticali costruite leggendo 7 libri di Harry Potter e probabilmente questo piccolo sfogo testimonia la mia incapacità di mettere da parte me stesso per qualcosa di più grande1.
Volevo ringraziare chi ha speso qualche secondo per apprezzare il primo Piatto unico di questo autunno: anche se lo faccio essenzialmente per me, per distrarmi, mi fa sempre piacere quando qualcuno trova un paio di minuti per darmi una pacca sulla spalla. Così posso smetterla di darmele da solo. La chiudo con una frase che mi fa molto ridere, che campeggiava qualche anno fa nella schermata di login di Facebook: “È gratis (e lo sarà per sempre!)”. Buon pranzo!
Chi era Vincent Plicchi?
Inquisitor Ghost, nato Vincent Plicchi, era un cosplayer2 italiano di 23 anni. Nelle ultime settimane la sua storia è, purtroppo, rimbalzata un po’ ovunque, valicando il confine degli ambiti videoludici e occupando un posto negli eventi di cronaca: Vincent, famoso appunto per essere un cosplayer, in particolare di Ghost, personaggio della serie Call Of Duty, si è tolto la vita in diretta su TikTok. Secondo le ricostruzioni, Plicchi sarebbe caduto vittima di un attacco ordito da parte di due persone che, nel tentativo di screditarlo e guadagnare fama da questa shitstorm, gli avrebbero teso una trappola, adescandolo e facendogli credere che una ragazza minorenne fosse interessata a conoscerlo. Mi rendo conto che non sto andando da nessuna parte in questo racconto, scrivendolo come se fossi un IA ma la verità è che sono molto spaventato da quello che potrei scrivere: temo di usare le parole sbagliate, di sbilanciarmi in maniera inappropriata perché l’argomento è delicato e su internet se ne è discusso già parecchio e male, non voglio aggiungermi alla schiera di quelli che dicono cazzate.
Forse è meglio che rimetta a voi l’onere di documentarvi e farvi un’idea. Personalmente provo solo un profondo dispiacere per quanto sia macabra questa storia, che purtroppo rimarca ancora una volta quanto poco siamo capaci di gestire internet e tutte le sue ramificazioni, che a volte non conosciamo e altre, invece, decidiamo di ignorare. Con una facilità disarmante mettiamo uno smartphone in mano ai bambini, li iscriviamo su Tiktok, su Roblox e su Telegram, senza sapere dove potrebbero andare a parare se privati della nostra supervisione. Alcune persone che conosco, genitori di bambini in età scolare, rivendicano con orgoglio il fatto che oggi sia possibile monitorare in tempo reale i propri figli, conoscendo anche l’esatto punto in cui sono quando escono fuori casa e impostando tutta una serie di filtri sui loro smartphone per proteggerli. Si illudono, come se non fosse possibile trovarne un altro, magari usare quello dei propri genitori, o quello di un amico con dei genitori meno preoccupati3.
Una partita di basket molto noiosa
Sono stato al PalaPentassuglia di Brindisi per assistere ad Happy Casa Brindisi contro Carpegna Prosciutto Pesaro, gara valevole per il campionato italiano di basket. Ma vi rendete conto che quelli si chiamano Carpegna Prosciutto? Ma dove andremo a finire? Perché allora non chiamare le squadre, che so, Simmenthal Milano, Openjobmetis Varese e Caffè Toscano Livorno?4
In breve, sporzionando la frase precedente:
Sono stato al PalaPentassuglia: una struttura progettata specificatamente per essere quanto più scomoda possibile. È difficile arrivarci, è difficile parcheggiare, è complesso individuare il proprio posto a sedere, è impossibile raggiungerlo perché è tutto troppo stretto, è scomodo stare seduti ed è scomodo stare in piedi, è impossibile uscire a prendere un po’ d’aria;
di Brindisi: ovvero la città peggiore in cui io sia mai stato, considerato che ci ho passato cinque anni di scuole superiori e almeno tre anni di Università. Salvabile solo quel negozio di caramelle sul corso principale. Come disse un mio caro amico veneto “Lo sport cittadino di Brindisi è rompersi i coglioni”;
per assistere ad: o meglio per rompermi i coglioni. Brindisi ha perso giocando malissimo e la mia streak di partite viste al PalaPentassuglia senza mai assistere a una vittoria è salita a più o meno dieci. Forse di più;
Happy Casa Brindisi: mamma mia che squadra scandalosa, se mi dicessero “questa squadra perderà tutte le partite quest’anno” non mi stupirebbe. L’allenatore ha fatto petto-petto con un giocatore dopo un canestro ed è caduto indietro, che scene. Come ho fatto a tifare per un giocatore che si chiama come un articolo di cartoleria?
e Carpegna Prosciutto Pesaro: niente da dire. Questi hanno il nome di un prosciutto;
gara valevole, ma quale valevole, ma a cosa deve valere uno scempio così;
per il campionato italiano di basket, che mi fa schifo, per inciso.
Intermezzo pubblicitario
Back to Bedlam, di James Blunt
Ho passato l’ultima settimana in fissa con James Blunt. È iniziato tutto a causa di questo video qui. Sono ormai ampiamente cotto per The Office: quando pubblicherò questa newsletter avrò finito probabilmente di guardare la sesta stagione e sono realmente spaventato dal fatto che possa finire (e che finirà) e non avrò null’altro da guardare su questa serie. Ma non è questo il punto. Dopo aver visto la puntata in questione, su Facebook, come legata da un piccolissimo filo d’oro chiamato “Cookie” mi è apparsa una ospitata di James Blunt a The Voice Germany ed in quel momento ho realizzato di non aver mai ascoltato seriamente nulla di Blunt, con la specifica voglia di farlo. “Vabbè” mi sono detto, “per forza, è l’equivalente degli Zero Assoluto”.
Non proprio. James Blunt, oltre ad essere un cantautore pop-folk, è un polistrumentista, uno che ci sa fare, ed ha venduto oltre 20 milioni di album nella sua carriera. Praticamente lui è gli Zero Assoluto che però giocano nel Real Madrid e hanno vinto il Pallone d’Oro. Ho ascoltato (e sto continuando ad ascoltare) Back to Bedlam, il suo album d’esordio, undici volte disco di platino e disco più venduto negli anni duemila in UK. Devo dire che mi piace molto5, anche se le sue canzoni sono molto malinconiche e parlano di amori infranti e amori irrealizzabili e amori sfuggenti. Le tracce vanno però a braccetto col fatto che a Bari ha iniziato a piovere, così mentre bestemmio per la paura di scivolare sui marciapiedi di Via De Rossi6, James Blunt mi dice nelle orecchie You touched my heart, you touched my soul/Changed my life and all my goals. Tra l’altro le prime quattro tracce dell’album sono High, You’re beautiful, Wisemen e Goodbye my lover, praticamente i quattro più grandi successi di Blunt. Bravo, artista del 2023 insieme a Joji e Stevie Wonder.
Carta Sasso Forbice
Lo sapevate che Sasso-Carta-Forbice non è solo un gioco stupido per passare il tempo quando hai sette anni o quando ne hai oltre quaranta? Che esiste una Federazione internazionale (la World Rock Paper Scissors Association) che organizza un altrettanto internazionale torneo, che organizza il campionato in USA, in Europa e in Canada, che le persone si sono date delle regole e hanno istituito un programma junior per gli studenti, che gli atleti sono dei veri e propri professionisti, che l’obiettivo della Federazione è “favorire la diffusione di Sasso-Carta-Forbice nel mondo” e che il campione del mondo 2023 è l’italiano Andrea Farina e che ha vinto 7k euro?
Il mio sogno è assistere ai Giochi Olimpici Minori con queste discipline come set minimo:
Il caso Tonali - Fagioli - Zaniolo
È stato detto già praticamente tutto. A me ‘sta situazione mi fa oggettivamente spanzare, perché è proprio il calderone italiano per eccellenza: calciatori, il loro status, il gossip, Fabrizio Corona, le trasmissioni televisive, l’atavica fame che abbiamo di sapere i cazzi degli altri. Sono già passati alcuni giorni e l’interesse va scemando, perché non sono usciti nuovi nomi e perché ancora non si intravede questa struttura collaudata che ha favorito ‘ste robe. Fagioli sembra aver ammesso alla Procura che ha veramente un problema di debiti di gioco, che si faceva prestare i soldi dai compagni, che è andato sotto di forse un paio di milioni di euro. Questo succede quando non finisci le scuole dell’obbligo e questo rimarca ancora di più quanto i calciatori siano oggettivamente la razza di cittadini più stupida che uno Stato possa annoverare.
Yubitsume
Nella cultura nipponica, fare yubitsume vuol dire tagliarsi la falange distale di un dito, cioè l’ultimo pezzo dove c’è l’unghia. Era (è?) una pratica diffusa nella Yakuza, dove i grandi capi chiedevano (chiedono?) ai sottoposti di tagliarsela quando le scuse non erano sufficienti a giustificare un errore. In realtà era più una messa in scena per far capire agli sgherri quanto importante fosse rispettare le regole dell’organizzazione. Nelle battute finali di Fast and Furious: Tokyo Drift (film incredibile) c’è un pilota della Yakuza a cui manca una falange. Nice shot!
e per finire
un’ora di segreti presi da Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots;
documentario-intervista a Luca Galante, che ha fatto Vampire Survivors;
canzone no-sense che ho ascoltato tantissimo qualche mese fa;
Vi saluto con questa foto di Gonzalo in posa con dei meloni gialli. Alla prossima!
ad esempio quando pranzo o ceno con qualcuno sono una persona molto ingorda;
il mio primo (e finora unico contatto) con i cosplayer è stato a Bari, in occasione del Levante FOR, una fiera molto grande di videogiochi, fumetti, arte e tutto il resto. C’erano orde incredibili di cosplayer, vestiti della qualunque. Essenzialmente li ignoro, non mi suscitano interesse;
cristo santo, sto diventando vecchissimo e petulante. Però pure mia madre da piccolo mi impediva di fare questo o quello e io riuscivo puntualmente a farlo passando da mio fratello;
come starete immaginando, purtroppo, sono veri nomi di vere squadre;
nella mia scala di valutazioni di qualsiasi cosa (sintetizzata da mia madre) il gradimento segue questo ordine discendente: molto buono, pazzesco, incredibile, madonna, bluff, fa cacare;
Bari è la città peggiore al mondo quando piove. I marciapiedi sono tutti lisci e inclinati verso il manto stradale, le strade si allagano in meno di due minuti e le macchine corrono comunque, lavando i passanti;